la milano di MATTEO BANDELLO


La visita guidata letteraria ripercorre la Milano del Rinascimento attraverso gli scritti di Matteo Bandello, le cui novelle raccontano la Milano da lui vissuta a cavallo tra XV e XVI secolo, le stranezze della sua corte, i cantieri artistici e architettonici della città, dall'amicizia con Leonardo da Vinci fino alla storia politica e culturale.

 

Nato in provincia di Alessandria, Matteo Bandello si trasferì dodicenne a Milano, dove lo zio Vincenzo Bandello era il priore della chiesa di Santa Maria delle Grazie: è tra i muri del convento domenicano che Matteo comincia la propria formazione letteraria e ha la possibilità di vedere all'opera Leonardo da Vinci mentre sta approntando il suo celeberrimo Cenacolo.

 

La sua formazione continuerà negli anni successivi nelle grandi corti di Pavia, Firenze, Roma e Napoli per poi tornare a Milano, ormai caduta nelle mani dei francesi, nel 1507 e restarvi fino al 1526. Durante il suo secondo soggiorno Milanese, Matteo Bandello fu in contatto con letterati, poeti, artisti e con le più colte famiglie della città, dagli Atellani ai Bentivoglio, dagli Archinto ai Borromeo; conobbe la celebre Cecilia Gallerani, immortalata nel leonardesco Ritratto della dama con l'ermellino e, trasferitosi in seguito a Mantova, fu alla corte di Isabella d'Este, prima di terminare la propria carriera e la propria vita in Francia.

Nelle sue numerose novelle (se ne conoscono 214!), Matteo Bandello narra di personaggi, uomini, ambientazioni e suggestioni vissute in prima persona, fresche, reali, vivissime e per questo estremamente importanti ed affascinanti nel ricostruire la Milano del tempo, in tutta la sua essenza più vera. Utilizzando lo stile cortigiano ripreso da Pietro Bembo, Matteo Bandello nelle sue “Novelle” lascia dei vividi ricordi di alcuni eventi importantissimi, avvisando i lettori “che con quell'animo degnino di leggerle, con il quale sono state da me scritte: affermo bene che per giovar altrui e dilettare le ho scritte”.
Il suo stile, vivace ed immediato, verrà preso a modello nei secoli successivi

 

Camminando dal Castello Sforzesco, lungo via Carducci e corso Magenta, potremo rivivere, tramite le sue parole, gli incontri con Leonardo Da Vinci, che “Soleva […] andar la mattina a buon’ora a montar sul ponte, perché il cenacolo è alquanto da terra alto; soleva, dico, dal nascente sole sino a l’imbrunita sera non levarsi mai il pennello di mano, ma scordatosi il mangiare e il bere, di continovo dipinger […]”, la storia di Bianca Maria Gaspardone, che “per chi bramasse di veder il volto suo ritratto dal vivo, vada ne la chiesa del Monistero Maggiore" (San Maurizio) e là dentro la vedrà dipinta" e molte altre storie che ci porteranno a vivere la quotidianità del Rinascimento milanese...