NEL CUORE DEL PARCO DEL TICINO:

L'ANTICA VIA GAGGIO E LA BRUGHIERA



 

 

"Uscir nella brughiera di mattina dove non si vede a un passo, per ritrovar se stesso..."

(Lucio Battisti, Emozioni, 1970)

 

 

La visita guidata all'Antica Via Gaggio è un percorso botanico-naturalistico che conduce nel cuore del Parco del Ticino dove si trova un'antica via che, con un percorso di circa 3 km, permette di effettuare una piacevole passeggiata nel verde, collegando il comune di Lonate Pozzolo con il Centro Parco Ex-Dogana Austroungarica.

 

Gaggio è un toponimo longobardo che deriva dalla parola gahadium (bosco sacro recintato) e l'antica via che prende questo nome è stata costruita in epoca romana, assumendo poi grande importanza nei secoli successivi insieme a tutta l’area circostante. Con la seconda dominazione austriaca della Lombardia (tra il 1815 e il 1859) la zona venne adibita a campo per le esercitazioni militari. Mantenne la natura di campo militare anche con la Prima Guerra Mondiale, durante la quale venne costruito un campo di prigionia per gli austriaci. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale nell’area furono costruite piste per gli aerei, paraschegge e trincee per la difesa degli aeroporti di Lonate e Malpensa. Dopo questo periodo rimase zona militare per pochi anni e poi venne abbandonata. Nel 1993 la zona è stata completamente recuperata e resa accessibile, divenendo una piacevole passeggiata tra storia e Natura, che se da una parte conserva alcuni degli scorci paesaggistici più intatti della Lombardia, dall'altro reca le tracce del passato umano, creando un forte ed affascinante contrasto tra i reperti militari e le aree naturali.

 

All’estremo sud della via Gaggio è infatti possibile addentrarsi in un habitat molto particolare, la brughiera. Il nome deriva dal nome latino Brucus che indica il brugo (Calluna vulgaris), l’arbusto caratteristico che ritroviamo spesso insieme all’erica. La brughiera, tipica dell’area lombarda e in generale dell’Italia nord-occidentale, con l’antropizzazione del territorio è andata quasi del tutto perduta. Questo ambiente è caratterizzato da un suolo povero di nutrienti, composto principalmente da sabbia e argilla, mentre la flora tipica è composta dal brugo e dalla ginestra dei carbonai (Sarothamnus scoparius). Proseguendo lungo il sentiero cambiano le caratteristiche del suolo e l’ambiente cambia, accanto al brugo e alla ginestra troviamo essenze come il pino silvestre (Pinus sylvestris) e la betulla (Betula pendula), adattate a terreni più ricchi di nutrienti: ci troviamo infatti ora nella brughiera boscata. Da qui è poi possibile proseguire e ritornare sulla via Gaggio per poi collegarsi all’area dove è conservato uno degli ultimi esempi di foresta planiziale della pianura padana, qui sono presenti la farnia (Quercus robur) e il carpino bianco (Carpinus betulus), a formare un bosco fitto e molto ombroso.

 

La visita guidata lungo l'antica via Gaggio è una vera e propria immersione nella storia dell'Uomo e della Natura, in cui alla descrizione delle specie botaniche si affiancherà il confronto tra i diversi tipi di vegetazione, in cui tra antichi ambienti e paesaggi sopravvissuti avremo modo di rievocare anche miti e storie popolari legati alla brughiera, fino a scoprire come sta cambiando l'habitat in un confronto tra le specie spontaneamente presenti nella Pianura Padana e quelle alloctone invasive.