Visita guidata alla Milano del regime: dai sansepolcristi alla caduta del fascismo


 

 

La visita guidata alla Milano del Regime è una passeggiata attraverso le evidenze architettoniche del Ventennio, di cui Milano è particolarmente ricca, in un percorso che si snoda tra politica, arte e guerra, vicende nazionali e storie personali.

 

Fu proprio la città di Milano che vide, nel 1919, la nascita del partito Fascista e non stupisce dunque che nel proprio tessuto urbano, la nostra città conservi ancora molte delle tracce di quel periodo.

Dal peculiare Palazzo Mezzanotte, sede della borsa, in Piazza Affari, percorreremo le vie del centro giungendo a piazza San Sepolcro, cui si deve il nome dei primi fascisti - i sansepolcristi - proprio perchè qui nacquero i Fasci di Combattimento Fascisti, di cui racconteremo gli obiettivi e il percorso storico. Proseguendo tra palazzi dell'epoca, di cui ammireremo l'impianto architettonico, sempre il bilico tra celebrazione e funzione, raggiungeremo via Paolo da Cannobio, dove ebbe sede lo storico giornale "Il Popolo d'Italia" e a Piazza Missori, interessata da ampi interventi urbanistici che demolirono l'antica chiesa di San Giovanni in Conca per dar luogo a nuovi rettifili e nuove prospettive viarie. Proseguiremo verso la Ca' Granda, protagonista in epoca fascista di una nuova politica scolastica e raggiungeremo la zona della Guastalla, dove la Sinagoga porta la memoria - insieme alla Stazione Centrale e al Memoriale della Shoah - delle molte deportazioni che avvennero a Milano dopo la promulgazione delle leggi razziali. E ancora la Camera del Lavoro e la Casa del Mutilato, con il suo impianto austero e retorico e i suoi "materiali autarchici", che racconta ulteriori sfaccettature di quel complesso intento artistico e architettonico che fu proprio della volontà celebrativa della Milano del Regime.

 

Infine, giungeremo al grande tempio dell'arte e dell'architettura fascista: il Palazzo di Giustizia, realizzato in linee sobrie e monumentali da Marcello Piacentini negli anni Trenta e nel quale si conserva vera e propria "scuola artistica" del fascismo, con opere di Mario Sironi, Achille Funi, Gino Severini, Carlo Carrà e Arturo Martini.

 

La visita guidata alla Milano del Regime è un omaggio, doveroso e al contempo estremamente interessante, ad una delle pagine più intense e drammatiche della nostra storia, che si snoda tra sostenitori e critici - celebre l'opposizione di Arturo Toscanini, direttore del Teatro alla Scala -, tra trionfi e drammi, tra ideali e a cadute di cui la nostra città ancora racconta, tra i tanti monumenti che ancora ci parlano di uomini, donne, giovani Balilla, soldati che per quegli ideali sperarono, lottarono e morirono.