Visita guidata alla mostra "Milano da romantica a scapigliata" a novara


 

La mostra "Milano da romantica a scapigliata" al Castello visconteo sforzesco di Novara illustra le profonde trasformazioni storiche, politiche, economiche e urbanistiche che hanno interessato Milano nei decenni centrali dell'Ottocento, attraverso una selezione di una settantina di capolavori eseguiti dalle più importanti personalità del panorama artistico milanese del periodo.

 

Sensibilmente trasformata in età teresiana e in età napoleonica, Milano conosce significativi mutamenti anche in età di Restaurazione e durante il Risorgimento, periodi durante i quali la città diventa sempre più moderna e cosmopolita. È poi con l'Unità d'Italia che Milano conosce quella monumentalizzazione che interessa l'intero Paese e che si concretizza con grandi cantieri come quelli della Galleria Vittorio Emanuele II e del Cimitero Monumentale. All'interno dell'esposizione, allestita secondo un ordine cronologico e attraverso sezioni tematiche, sarà possibile ammirare le trasformazioni della città attraverso la traccia lasciata dei più importanti pittori attivi allora a Milano nonché seguire l'evoluzione stilistica dell'arte lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura.

 

L'esposizione si apre con un'importante sezione dedicata alla veduta urbana che vede protagonisti tre artisti milanesi d'adozione, l'alessandrino Giovanni Migliara, il veronese Carlo Canella e il bresciano Angelo Inganni. Negli incantevoli scorci dei loro dipinti rivivono luoghi oggi profondamente trasformati come i Navigli e Piazza del Duomo e i mestieri della Milano scomparsa. Accanto ai pittori autori di vedute urbane, la Milano romantica vede affermarsi talentuosi ritrattisti quali Francesco Hayez e Giovanni Carnovali, più noto come il Piccio e grandi cantori della vita quotidiana come i fratelli Induno. È proprio l'opera di quest'ultimi, noti come pittori soldato in quanto protagonisti diretti della guerre d'indipendenza italiana, che introduce alla sezione dedicata alla Milano risorgimentale, in cui le opere di Carlo Canella e le dettagliate tempere di Carlo Bossoli ricordano alcuni degli episodi salienti che portarono alla liberazione di Milano dalla dominazione austriaca.

 

Tra i protagonisti dell'epopea risorgimentale figurano anche gli artisti della Scapigliatura, cui è dedicata la seconda parte dell'esposizione che si apre con un omaggio a quegli artisti, come Federico Faruffini, Mosé Bianchi e Filippo Carcano che verso la metà del secolo indirizzarono la propria ricerca verso lo studio del colore e della luce dando vita a una pennellata mossa, vivace, che disintegra i contorni. Le sperimentazioni linguistiche di quella generazione trovano la massima espressione nell'opera di Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni, presenti in mostra con assoluti capolavori: il primo con Melodia e In ascolto, tele eseguite negli anni settanta su commissione dell’industriale Andrea Ponti, il secondo con alcuni dei più intensi ritratti degli anni ottanta.

 

Spaziando tra vedute urbane e ritratti, scene di vita quotidiana e soggetti storici, la mostra "Milano da romantica a scapigliata" al Castello di Novara ripercorre una stagione memorabile della città di Milano che l'ha resa uno dei centri economici, culturali e artisti più importanti della penisola.