La visita guidata alla Chiesa di San Carlo al Corso ci condurrà alla scoperta di uno straordinario edificio religioso in stile neoclassico, a cui spesso si passa davanti distrattamente mentre si passeggia in Corso Vittorio Emanuele, ma che conserva una storia antica e affascinante, tutta da scoprire.
Costruita in sostituzione della chiesa medievale di Santa Maria dei Servi, l'attuale Basilica di San Carlo al Corso viene considerata l'opera conclusiva del movimento neoclassico non solo a Milano, ma in tutta Italia. Il progetto fu dell’architetto monzese Carlo Amati, autore anche della facciata definitiva del Duomo di Milano, tuttavia il cantiere fu effettivamente guidato dal 1839 al 1847, anno del suo completamento, dall'architetto Filippo Pizzagalli.
La nuova chiesa, costruita come ringraziamento della cessazione di un'epidemia di colera e dedicata a San Carlo Borromeo, fu realizzata a pianta centrale, con una facciata composta da un colonnato di 36 grandi colonne corinzie in granito di Baveno e un pronao centrale sormontato da un frontone triangolare senza decorazioni, ma sormontato da una croce retta da due angeli. Altro elemento importante della struttura dell’edificio è senza dubbio l’enorme cupola che si innalza sopra il tamburo, a sua volta impreziosito da un'alternanza di semicolonne, finestre e nicchie, e il campanile che, con i suoi 84 metri, è il più alto di Milano.
L’ispirazione architettonica generale si rifà in maniera evidente al Pantheon di Roma, con notevoli somiglianze anche con la chiesa di San Francesco da Paola a Napoli, col colonnato di piazza del Plebiscito.
All’interno domina la grande aula circolare, punteggiata dal colonnato in granito rosso e da esedre che formano le cappelle e la decorazione si presenta ricca e sontuosa, tra cui spicca un crocifisso ligneo di Pompeo Marchesi, allievo di Antonio Canova, i tridacne che fungono da acquasantiere, la sepoltura di Giovannangelo Porro (1451-1505), membro della nobile famiglia milanese e monaco presso il convento dei Serviti di Santa Maria di Milano. La sua tomba rimase all’interno della Basilica perché San Carlo Borromeo sarebbe stato guarito da fanciullo proprio per intercessione dello stesso beato.
La visita guidata alla chiesa di San Carlo al Corso sarà dunque un’occasione per ammirare uno splendido esempio di architettura neoclassica, a due passi dal Duomo di Milano, in cui ancora si conservano alcune opere provenienti dall'antica chiesa di Santa Maria dei Servi, raccontando così il rapido mutare della situazione urbanistica milanese tra Settecento e Ottocento.
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