la MILANO della scapigliatura:

la bohème di milano

tra arte e stravaganze


 

Il termine "Scapigliatura" fu usato per la prima volta da Cletto Arrighi - anagramma di Carlo Righetti - nell'Almanacco del Pungolo del 1858 e poi da lui ripreso nell'introduzione del suo romanzo La Scapigliatura e il 6 febbraio per indicare un gruppo di giovani ribelli, che amano vivere in maniera eccentrica e disordinata. Da allora con il termine "Scapigliatura" si indica non tanto una scuola poetica o un movimento artistico, bensì un gruppo di scrittori, artisti, musicisti, residenti a Milano che condivisero l'insofferenza verso le convenzioni della letteratura contemporanea, verso i costumi della società borghese e da un impulso alla rivolta che si manifestava tanto nell'arte quanto nella vita.

 

Il centro dell'esperienza scapigliata è la Milano postunitaria, la Milano delle trasformazioni urbanistiche che portano all'abbattimento del Rebecchino e del Coperto dei Figini per lasciare spazio alla Galleria Vittorio Emanuele II, la Milano della luce elettrica e dello sviluppo industriale, la Milano dei caffè, la Milano che si erge a capitale morale ed economica del Regno d'Italia. Artisti e scrittori cercheranno di interpretare il lato di modernità della propria epoca, segnata dal pensiero del Positivismo, alternando un nostalgico richiamo ai valori del passato quale la Bellezza e la Natura alla rappresentazione del presente anche nei suoi aspetti più materiali e turpi. Se la letteratura di Praga, Tarchetti, Boito sarà perciò imperniata sul tema del dualismo - Ideale e Vero, bene e male, razionale e fantastico - la pittura di Daniele Ranzoni e Tranquillo Cremona cercherà di fermare la sfuggente realtà contemporanea nel genere del ritratto, mentre con Giuseppe Grandi ed Ernesto Bazzaro la scultura cercherà nuove forme per l'arte commemorativa, in parallelo all'esperienza del Cimitero Monumentale

 

Il percorso "La Milano della Scapigliatura" vi accompagnerà nei luoghi più rappresentativi dell'esperienza scapigliata e del contesto storico di quegli anni, a partire dai Giardini Pubblici, sede dell'Esposizione Industriale 1881, fino alla via San Primo, dove si tenne l'ironica manifestazione dell'Indisposizione di Belle Arti; l'itinerario comprenderà i più significativi monumenti realizzati dagli scultori scapigliati come le opere dedicata a Beccaria e a Felice Cavallotti e, attraverso la lettura di brani di scrittori scapigliati e di memorie dell'epoca, farà rivivere l'atmosfera di intensa vitalità, divertimento ed eccesso che si respirava nei locali - soprattutto osterie - dove gli Scapigliati si incontravano, in un clima di vera e propria avanguardia che anticipa il Futurismo.

 

N.B. Il percorso si conclude in piazza Beccaria.