Visita guidata alla mostra "BELLEZZA E BRUTTEZZA NEL RINASCIMENTO" a Milano


 

La mostra "Bellezza e bruttezza nel Rinascimento" a Palazzo Reale di Milano, illustra un aspetto poco indagato ma estremamente interessante del mondo dell'arte rinascimentale.

 

In un momento in cui il primo Rinascimento aveva sotteso l'espressione artistica a criteri razionali, matematici ed armonici e in cui l'ideale classico era stato il fulcro dell'ispirazione estetica, le arti del Cinquecento, dalla pittura alla poesia, si soffermerà piuttosto ad indagare i contrari del "bello", sia da un punto di vista figurativo, sia da un punto di vista morale.

 

Mentre la poesia bernesca inaugurava uno stile leggero, dando spazio al linguaggio e alla tradizione vernacolare e facendo largo uso dell'ironia e della parodia, la pittura sondava le possibilità dell'anticlassico, dal lugubre al grottesco, in cui non sono più i classici a dettare i canoni della bellezza, ma in cui è la Natura ad ispirarli. Sarà dunque il "vero", con le sue bruttezze, le sue deformità anche i suoi orrori a destare l'ammirazione di artisti e poeti.

 

Dai ritratti grotteschi di Leonardo alle "Madonne brutte" di Bramantino, dai corpi tesi e deformi di Michelangelo alle tetre atmosfere di Tintoretto, l'anticlassico si fonde con la maniera, dando vita ad un'arte spigolosa che eleva la dignità del brutto e del difforme, fino a rendere piacevole il contrasto e financo l'orribile.

 

La mostra "Bellezza e bruttezza nel Rinascimento" a Milano è dunque un viaggio affascinante e contorto in un Rinascimento anticonvenzionale, che ha sondato aspetti ripugnanti, mondi bui e verità scomode, per aprire nuove strade d'espressione fondamentali per lo sviluppo dell'arte dei secoli successivi.