MOSTRA DI robert capa A MILANO 



 

In occasione dei 110 anni dalla nascita, la mostra di Robert Capa al Mudec di Milano intende omaggiare il grande fotorepoter ungherese attraverso una selezione dei suoi più importanti reportage di guerra e di viaggio con i quali documentò momenti salienti della storia del Novecento.

 

Nata dalla collaborazione con la celebre agenzia Magnum Photos, l'esposizione milanese propone al pubblico oltre 80 stampe originali di Robert Capa - alcune delle quali visibili per la prima volta in Italia - cui si accompagnano documenti d'epoca relativi ai grandi conflitti bellici e alle grandi trasformazioni economiche, sociali, culturali e politiche che coinvolsero l'Europa e l'intero mondo nei vent'anni a cavallo del secondo conflitto mondiale.

 

L'intera carriera di Robert Capa è illustrata attraverso sette sezioni dedicate ai suoi più importanti reportage in bianco e nero, dagli esordi a Berlino e Parigi negli anni Trenta fino all'ultimo incarico in Indocina nel 1954. Dopo i primi lavori per l'agenzia tedesca Dephot, Capa si interessa alle manifestazioni legate al Fronte Popolare in Francia, per poi dedicarsi a documentare la guerra civile spagnola assieme alla compagna fotografa Gerda Taro, che perde la vita proprio sul fronte spagnolo il 26 luglio del 1937. La tragica perdita spinge Capa a lasciare l'Europa e a trasferirsi in Cina dove documenta l'invasione giapponese e al contempo la vita dei civili con un occhio di riguardo verso il mondo dell'infanzia. 

 

Negli anni Quaranta, dopo aver seguito alcuni eventi memorabili della Seconda Guerra mondiale, come la conquista della Sicilia da parte degli alleati e lo sbarco di Normandia, riesce a inoltrarsi nell'Unione Sovietica post-bellica assieme all'amico, John Steinbeck e più tardi si occupa di registrare la nascita dello stato di Israele e il successivo scoppio del conflitto arabo-israeliano.

 

L'ultimo incarico vede Robert Capa impegnato in Indocina su richiesta della rivista Life, per documentare la fine della guerra fra la Francia e i Viet Minh. Il 25 maggio 1954, mentre sta seguendo una missione sul delta del Fiume Rosso calpesta una mina antiuomo che mette fine a una vita interamente dedicata alla fotografia e al reportage. L'a mostra si chiude proprio con l'ultimo scatto che precede di poco la morte, raffigurante un gruppo di soldati che sta attraversando un campo.

 

La mostra di Ropert Capa al Mudec di Milano ci offre un grande affresco della storia del Novecento attraverso l'obiettivo di un grande fotoreporter che col proprio obiettivo è riuscito a rivelare al mondo gli orrori dei conflitti bellici e a mostrare dolori, gioie e speranze delle persone comuni, le cui vite sono state condizionate dai grandi fatti storici del secolo scorso.