La Basilica di San Vincenzo in Prato è una piccola ma straordinaria testimonianza architettonica della città, che conserva intatte le forme originarie
dell'epoca paleocristiana.
Costruita su un
antico tempio romano e collocata sulla via che portava a
Vigevano,
San Vincenzo in Prato
venne eretta dal
re Desiderio alla fine del VIII secolo ed esemplifica i criteri edilizi dei
Longobardi, che ebbero a
Pavia e a
Monza due dei più importanti centri politici e culturali italiani del
tempo e che lasciarono a Milano una significativa testimonianza della propria presenza sul territorio, oggi però in gran parte distrutta.
In San Vincenzo in Prato, invece, nonostante la trasformazione in monastero benedettino avvenuta in epoca medievale, l'aspetto è ancora quello longobardo, con
alcun rimanenze della vicina necropoli romana e di materiali di spoglio di altre antiche chiese milanesi, come la Pietra Santa. Sull'altare spicca una
pregevole opera del Rinascimento milanese: una Madonna del Pianto della scuola degli Zavattari.
Imperdibile è poi la
preziosa cripta romanica, l'unica rimasta integra a Milano insieme a quella di
San Giovanni in Conca.
Nota anche come Casa del Mago, la chiesa di San Vincenzo in Prato deve questo soprannome al fatto che nell'Ottocento venne utilizzata come fabbrica di
prodotti chimici e dal campanile utilizzato come ciminiera uscivano strani fumi che velarono di mistero la piccola e antica chiesa.
Risale invece al secolo scorso il
Battistero, opera dello scultore
Paolo Mezzanotte, attivo al
Cimitero Monumentale di Milano ed autore del
Palazzo della Borsa in Piazza Affari.
La
visita guidata alla Basilica di San Vincenzo in Prato a Milano è un
viaggio nel tempo in cui, partendo dalla
Milano romana si può esplorare la
Milano longobarda, dove dal
Medioevo in città si giunge al
Rinascimento,
per poi proseguire verso la
Milano industriale e finire con
l'architettura del Novecento, scoprendo al contempo un gioiello ancora poco noto del panorama urbano.