Le donne del Cimitero Monumentale 


 

La storia delle donne e della loro emancipazione corre parallela a quella del Cimitero Monumentale: si devono infatti proprio a due donne sia l'idea di sviluppare cimiteri al di fuori delle mura urbane, sia le prime prese di coscienza sulla necessità di dare alle donne un nuovo ruolo nella società. Stiamo parlando di Maria Teresa d'Austria che nel 1743 per prima emana il decreto di divieto delle sepolture nelle chiese urbane, poi applicato a Milano da Giuseppe II e ribadito dall'editto di Saint-Cloud di Napoleone e di Maria Antonietta, sotto il cui regno si sollevano le prime voci a sostegno del ruolo pubblico delle donne, come quella di Olympe de Gouges, autrice della Dichiarazione dei diritti della donna e dei cittadini.

 

Le prime rivendicazioni femminili, sorte a fine Settecento, proseguono nel secolo seguente intrecciandosi con la storia del Cimitero Monumentale. Gli anni in cui il Monumentale si sviluppa e si accresce coincidono con infatti con quelli dei grandi cambiamenti sociali riguardanti la figura femminile, accelerati dallo sviluppo delle industrie, dalla nascita della nuova classe operaia, dal mutamento dell'idea di famiglia, dal trasformarsi di Milano in città sempre più metropolitana.

 

Il percorso Le donne del Cimitero Monumentale seguirà questa evoluzione storica e sociale attraverso figure di donne illustri che hanno saputo ritagliarsi un ruolo di primaria importanza tra Otto e Novecento. Spazieremo dalla letteratura con Neera e Alda Merini, alla moda con Biki e Iole Veneziani, dallo sport con Gaby Angelini allo spettacolo con Dina Galli e Wanda Osiris, fino all'intreccio tra cultura e politica con Clara Maffei e Margherita Sarfatti. Il percorso sarà anche un'occasione per approfondire temi legati alla figura femminile, come la maternità, l'aborto, la beneficenza, e per scoprire le opere di rare donne-artiste, quali Lina Arpesani e Lea D'Avanzo, figure forse poco note, ma fondamentali come testimonianza dell'emancipazione della donna in lavori tradizionalmente maschili.