i tesori della tuscia etrusca:

tarquinia e cerveteri


 

Il viaggio a Tarquinia e Cerveteri vi permetterà di andare alla scoperta delle più preziose testimonianze lasciate dalla cultura Etrusca nel Lazio e di affrontare un'esperienza immersiva in due tra i più importanti complessi sepolcrali del Mediterraneo, rivivendo una vicenda storica i cui albori si situano nel VII sec a.C..

 

Visiteremo le antiche necropoli della Banditaccia e dei Monterozzi, inserite nel 2004 nella lista di siti Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, passeggeremo nei loro reticoli viari (vere e proprie riproduzioni delle antiche “città dei vivi”) e scopriremo i segreti della vita e delle consuetudini delle popolazioni del centro Italia attraverso il loro rapporto con la morte ed i suoi luoghi.

 

Cominceremo il nostro viaggio visitando il Museo di Villa Giulia (ETRU), il più importante museo sulla civiltà Etrusca al mondo, che raccoglie numerose testimonianze delle civiltà preromane, in particolare di quella etrusca e falisca: snodandosi all’interno di una cornice architettonica d'eccellenza, la sontuosa Villa Giulia, fatta costruire nel 1551 da Papa Giulio III come residenza personale, la collezione è costituita da 6000 pezzi distribuiti in 50 sale. Ma chi apprezza gli edifici storici di Roma troverà molto altro: la seconda sede di ETRU è la prestigiosa Villa Poniatowski, costruita dal grande Giuseppe Valadier su commissione dall'ultimo discendente dei re di Polonia, la quale ospita una notevole collezione di reperti del Latium Vetus, dell'Umbria e parte del corredo funebre della Tomba Barberini.

 

Fiore all’occhiello della collezione ed elemento imprescindibile per comprendere a pieno l'arte funeraria del VI sec. a.C. è il Sarcofago degli Sposi, celeberrima scultura in terracotta trovata nella Necropoli di Cerveteri: scoperta durante una campagna di scavo nel 1881 e ricomposta a partire da 400 frammenti, essa rappresenta due sposi semidistesi su di un klìne, nell'atto di sorseggiare una coppa di vino, dando alla pratica del banchetto continuità nel passaggio dalla vita alla morte; la presenza della figura femminile, elegantissima e cinta dolcemente dal suo compagno, dimostra il ruolo paritetico che, a differenza di quanto previsto dalla cultura greca, ebbe la donna nella società etrusca.

 

Facendo tappa sui sabbiosi lidi del Tirreno, andremo alla scoperta dell'affascinante e balneare residenza degli Orsini e degli Anguillara: il Castello di Santa Severa, sorto sul castrum romano dell'antica città portuale di Pyrgi e dove visiteremo la Torre Saracena, e ci addentreremo nella Rocca, dove il Museo del Castello ci parlerà dei duemila anni di storia di questo luogo baciato dal mare.

 

Considerate due tra le città-stato più importanti ed antiche della Dodecapoli etrusca fondata da Re Tirreno, Tarquinia e Cerveteri, nel corso delle numerose campagne di scavo succedutesi dal 1827 fino a tutto il Novecento, hanno restituito il più alto numero di scoperte archeologiche relative a nove secoli di vita di questa antica civiltà. Nonostante l'originario centro urbano delle attuali città abbia lasciato spazio ad un nuovo manto architettonico medievale e moderno, le due necropoli, le cui tracce artistiche hanno trovato nuova vita grazie a sapienti restauri ed allestimenti multimediali, rappresentano un gioiello archeologico di inestimabile valore: il massimo esempio dell’architettura funeraria etrusca e la più alta testimonianza di una popolazione che creò la prima civilizzazione urbana del Mediterraneo occidentale, sviluppandosi in una zona estesa dal Lazio settentrionale alla Toscana.

 

E allora percorriamo la Via Sepolcrale e andiamo alla scoperta delle più famose città dei morti d’Italia, varchiamo in silenzio la soglia delle migliaia di tombe scavate nella roccia e facciamoci incantare dai loro bellissimi affreschi, le più grandi testimonianze della pittura classica di età preromana del nostro paese!