La mostra di Filippo De Pisis al Museo del Novecento di Milano racconta al grande pubblico la vicenda artistica e biografica di una delle personalità più interessanti della pittura italiana del Novecento. Nato a Ferrara nel 1896, Filippo Tibertelli - in arte De Pisis, dal cognome recuperato da un avo con il quale l'artista iniziò più tardi a firmarsi - ricevette una raffinata educazione privata che incentivò il temperamento intellettuale e le inclinazioni letterarie mostrati fin da giovane. Iscrittosi alla Facoltà di Lettere all'università di Bologna, iniziò a dedicarsi contemporaneamente alla produzione letteraria e a quella artistica. Gli inizi della carriera pittorica furono influenzati in modo fondamentale dall'incontro avvenuto a Ferrara nel 1916 con Carlo Carrà e i fratelli Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, che lo orientarono verso i modi della pittura metafisica, di cui si sentì l'eco anche durante il soggiorno romano del 1920-1924.
Stabilitosi a Parigi nel 1925, poté studiare l'arte degli impressionisti e dei fauves, che contribuì a raffinare il colorismo dei suoi quadri, già influenzato dalla pittura veneta del Settecento, e ad accentuare l'immediatezza e la liquidità del tocco, che renderanno lo stile di De Pisis unico e inconfondibile. Dopo alcuni soggiorni londinesi negli anni Trenta, tornato in Italia allo scoppio della guerra, si trasferì a Milano, dove la sua casa diventò punto di ritrovo di letterati, poeti, pittori, tra i quali Renato Guttuso, allora legato al movimento di Corrente. A seguito dei bombardamenti di Milano dell'agosto 1943, Filippo De Pisis si trasferì a Venezia, città da lui molto amata e ritratta. Ricoverato a causa della malattia psichica che lo aveva afflitto per tutta la vita , si spense nel 1956 a Milano in casa del fratello Francesco.
Artista originale e autentico, Filipppo De Pisis ha nutrito la propria produzione dell'arte veneziana del passato, dell'Impressionismo, delle avanguardie del suo tempo, elaborando le proprie fonti in un linguaggio personale dove l'inconfondibile segno stenografico si accompagna a un'aura poetica e malinconica. I soggetti da lui più frequentemente dipinti, come le nature morte - specie di fiori - i paesaggi e i ritratti recano il segno della sensazione lasciata dagli oggetti nell'animo dell'uomo e dell'artista.
Organizzata in collaborazione con l'Associazione per Filippo De Pisis, la mostra di Filippo de Pisis al Museo del Novecento delinea le diverse fasi pittoriche dell'artista, accompagnando alla narrazione del suo percorso culturale il racconto delle vicissitudini della sua vita. Un percorso espositivo intimo e poetico che ci restituisce la figura di un uomo sensibile, amante della musica e della poesia, devoto agli amici, franco e diretto, che ha perennemente combattuto con la propria nevrastenia in nome della passione per l'arte.