Milano, Teatro Gerolamo, Piazza Cesare Beccaria 8
Costruito nel 1868, a poca distanza dal luogo in cui sorgeva un precedente teatro, il Teatro Gerolamo si inserì nel piano di riqualificazione edilizia e urbanistica che negli stessi anni vide sorgere la Galleria Vittorio Emanuele II. Allestito come una Scala in miniatura, con due ordini di palchi, loggione e platea, il teatro Gerolamo fu destinato agli spettacoli di marionette di Giuseppe Fiando, il quale diede spazio anche al teatro dialettale grazie alla collaborazione con l’Accademia del Teatro Nuovo dove lavoravano alcuni tra i più importanti esponenti della Milano della Scapigliatura.
Dopo la morte di Giuseppe Fiando, il Gerolamo mantenne il suo legame con il teatro delle marionette, ospitando le più importanti compagnie del genere, tra cui spicca la Carlo Colla & Figli, che da quando, nel 1911, assunse la gestione del teatro, mise in scena spettacoli memorabili rimasti per anni nel suo repertorio.
Chiuso nel 1957 per ragioni di sicurezza, il teatro fu recuperato all'uso nel 1958 da Paolo Grassi, che ne fece sede di recital, esibizioni di cabaret, monologhi, piccoli spettacoli, interpretati dai più importanti attori e cantanti della scena nazionale e internazionale, tra cui Franca Valeri, Paolo Poli, Enzo Jannacci, Dario Fo e Franca Rame, Ornella Vanoni, Juliette Gréco, Domenico Modugno. Dopo un decennio di permanenza (1960-1970) della Compagnia Stabile del Teatro Milanese dell'attore Piero Mazzarella, nel 1978 il teatro passa sotto la gestione di Umberto SImonetta che diede nuovo lustro al Gerolamo, portando sulle scene, tra gli altri Giorgio Gaber.
Chiuso nel 1983 sempre per ragioni di sicurezza, nel 2017 il Teatro Gerolamo ha finalmente riaperto al pubblico, grazie agli impegnativi interventi di restauro che hanno restituito tutto il fascino di questo piccolo gioiello dell'architettura teatrale dell'Ottocento. La visita guidata al Teatro Gerolamo permetterà di ammirare il frutto dei lavori di ripristino e di ripercorrere una pagina importante della storia del teatro di Milano, riportando i milanesi di nascita o di adozione alle memorie d'infanzia legate agli indimenticabili spettacoli della compagnia di marionette Carlo Colla & Figli.
SPECIALE! Ogni visita guidata è seguita da un aperitivo e dalla visione di uno spettacolo.
N. B.
- I posti a sedere sono riservati discrezionalmente dal teatro; non è possibile sceglierli al momento dell'acquisto. I biglietti verranno consegnati la sera stessa dalla guida.
- La durata complessiva dell'iniziativa varia in base alla durata di ciascun spettacolo per cui rimandiamo ai programmi sotto riportati.
Programma della visita di sabato 7 ottobre ore 18.30
18.30: inizio visita
19.00: aperitivo
20.00: spettacolo "Donna non rieducabile"
Durata dello spettacolo: in via di definizione
DONNA NON RIEDUCABILE
di Stefano Massini
con Ottavia Piccolo
musiche per arpa composte ed eseguite dal vivo da Floraleda Sacchi
regia di Silvano Piccardi
Scritto da Stefano Massini e diretto da Silvano Piccardi, è l’adattamento in forma teatrale di brani autobiografi e articoli di Anna Politkovskaja, la giornalista trovata morta il 7 ottobre 2006 nell’androne della sua casa moscovita, uccisa da quattro colpi di arma da fuoco. Un piccolo grande “caso” della scena teatrale italiana, in cui Ottavia Piccolo dà voce allo smarrimento, all’orrore, alla dignità e anche all’ironia di questa donna indifesa e tenace, con il rigore e l’intensa partecipazione di una attrice che in quei valori di libertà si identica fino in fondo. Per il pubblico un’emozione violenta che non manca mai di rinnovarsi.
L’autore, Stefano Massini, lavora sullo scatto d'istantanea, ovvero sulla sequenza immediata, sul flash che coglie un dettaglio e dalla cui somma di dettagli ricava l'insieme. Il suo unico obiettivo era “restituire dignità teatrale ad una sensazione che aveva colpito nel primo avvicinamento ai testi della Politkovskaja: la loro feroce immediatezza. La loro portata fotografica […] Direi che non si tratta di un testo "su Anna Politkovskaja", bensì un viaggio "negli occhi di Anna Politkovskaja".
Durata dello spettacolo: in via di definizione
Programma della visita di sabato 14 ottobre ore 18.30
18.30: inizio visita
19.00: aperitivo
20.00: spettacolo "Potevo essere io"
Durata dello spettacolo: in via di definizione
POTEVO ESSERE IO
con Arianna Scommegna
supervisione registica Serena Sinigaglia
Uno spettacolo dedicato ai bambini che siamo stati e che non smetteremo mai più di essere, uno spettacolo dedicato a chi è sopravvissuto all’infanzia e della cui sacralità ha saputo ben poco. “Potevo essere io” è il racconto di una bambina e un bambino che diventano grandi partendo dallo stesso cortile. Due partenze, stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita.
Chi racconta, Arianna Scommegna, è quella bambina: che cerca di capire insieme allo spettatore, cosa sono state queste due storie, perché e come, e se si sono veramente differenziate, o sono state solo due modi di vivere lo stesso sconcerto. “Potevo essere io” racconta una storia ma non è uno spettacolo di narrazione pura. Perché in scena ci sono anche quelle persone-personaggi che hanno attraversato la vita dei due protagonisti: un allenatore di kick boxing, una stella emergente del pop croato, un regista di film porno, una merciaia di Casal di Principe, una cartomante del quartiere di Niguarda… “Potevo essere io” racconta tutto questo cercando la lievità, la commedia che irrompe nella tragedia. Un allestimento scarno, le parole, pochi oggetti: il minimo indispensabile per una frontalità assunta, senza mediazioni. Una sola concessione: affianco alle parole ci saranno alcuni video, perché certe immagini evocano e insieme aiutano a non mentire. Non proiezioni a tutto schermo però, ma un accompagnamento intimo, su supporti leggeri. Il bambino che siamo stati è lì sgranato in super 8, mentre guarda distese di finestre dal nono piano di un palazzo senza balconi e una voce dice: “Girati, stiamo girando il filmino. Sorridi!”.
Durata dello spettacolo: in via di definizione
Programma della visita di venerdì 1 dicembre ore 18.30
18.30: inizio visita
19.00: aperitivo
20.00: spettacolo "Gente e gatti di ringhiera"
Durata dello spettacolo: in via di definizione
GENTE E GATTI DI RINGHIERA - Storie e canzoni di Ivan della Mea
Alessio Lega voce e chitarra
Guido Baldoni voce e fisarmonica
Rocco Marchi basso percussioni
Era il 1962 e… “Mi son trovato sul palco del Gerolamo da solo come un pirla, in platea c’erano Fiorenzo Carpi e Pitta De Cecco e ho cantato. In quel momento lì c’era il primo spettacolo di Franceschi e De Vita, praticamente il primo cabaret, e Colombo propone a loro due “Nell’intervallo del vostro spettacolo perché non facciamo venir fuori Della Mea che canta queste robe qui?”. Così raccontava Ivan, che non è stato solo un protagonista della canzone milanese, ma più in generale un intellettuale, un giornalista, un agitatore culturale, uno scrittore di libri gialli, un attore, uno sceneggiatore cinematografico (di un film con protagonista Orson Welles!), un curioso di Milano e delle sue notti. Nato a Lucca, era diventato, come accade a molti, milanesissimo. Come Jannacci aveva esordito al Gerolamo. E se Jannacci è meritatamente celebratissimo, Della Mea è stato dimenticato dalla città: però le sue canzoni vivono ancora, a cominciare dalla più nota, El me gatt; dalle altre in milanese, A quel omm, La cansun del navili, alle ballate ironiche e visionarie degli anni settanta (La nave dei folli); con i racconti della sua maturità: Sudadio Giudabestia.
Musica e parole e prose riportate sulle assi del palcoscenico da Alessio Lega (altro milanese d’adozione, vincitore di due Targhe Tenco, 20 anni di carriera con 10 dischi e 5 libri). E vengono riproposte qui in concerto (in trio con Guido Baldoni e Rocco Marchi), per rievocare anche il Bar Giamaica, Bianciardi, i canti popolari, i Navigli, Vittorini, i fumetti di Linus, il Corvetto. Riportare Ivan al teatro Gerolamo – dove, dopo l’esordio, cantò più volte negli anni Sessanta e dove affidò a Milly le sue canzoni – è un appuntamento da non perdere, sia per i suoi tanti ammiratori, sia per chi lo ricorda e può presentarlo ai giovani ancora appassionati di storie minime, di barboni, di osterie, di intellettuali e di matti.
Durata dello spettacolo: in via di definizione
Programma della visita di giovedì 21 dicembre ore 18.30
18.30: inizio visita
19.00: aperitivo
20.00: spettacolo "La notte della vigilia di Natale"
Durata dello spettacolo: in via di definizione
LA NOTTE DELLA VIGILIA DI NATALE
di e con Andrea Vitali
regia e partecipazione di Francesco Pellicini
canzoni di Max Peroni
chitarra e voce Max Peroni
fisarmonica e percussioni Fazio Armellini
Lo spettacolo, di teatro canzone letteratura, trae spunto da un intenso testo inedito scritto dello stesso Andrea Vitali, autore di libri oggi tra i più apprezzati in Italia e non certamente nuovo - con esiti altrettanto brillanti - alle trasposizioni teatrali delle sue opere letterarie.
Protagonista del racconto, scandito dalla presenza di 2 attori interpreti (Francesco Pellicini e Andrea Vitali) e due musicisti (Massimiliano Peroni cantautore + chitarra classica, Fazio Armellini fisarmonica), è il maestro “Gaspare Bomboletti”, stimato professore di paese che la sera della vigilia di Natale (la vigilia di Natale è soltanto il pretesto che dà il via al racconto) - alzatosi improvvisamente nel cuore della notte avvolto da un nostalgico senso di vuoto - ripercorre la sua fragile esistenza contrapponendola, attraverso il sogno di una visione di affetti reali, all’inesorabile trascorrere del tempo, qui inteso come metafora del limite umano. L’apparizione nella notte della madre defunta, dell’amata infanzia e dell’amico scomparso in gioventù (apparizione reale o frutto soltanto si un sogno?), perfettamente tratteggiata dalla sapiente creazione letteraria dello scrittore, rende certamente avvincente il finale della storia narrata (e cantata) portando lo spettatore alla riflessione sul senso più profondo della vita. Ne consegue un cammino teatral-letterario, intervallato dall’esecuzione di dolci canzoni a tema, cui piacevolmente abbandonarsi incuriositi dall’epilogo spiazzante di un’alba ormai dietro l’angolo.
Durata dello spettacolo: in via di definizione