Visita guidata al PICCOLO teatro STREHLER

seguita da APERITIVO E spettacolo


Milano, Piccolo Teatro Strehler

 

Fondato nel 1947 da Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi con l'intento di dare vita a un'istituzione sostenuta dallo Stato e dagli enti locali in quanto pubblico servizio necessario al benessere dei cittadini, il Piccolo Teatro di Milano è storicamente il primo Stabile italiano, nonché uno dei più conosciuti teatri di prosa in Italia e all’estero. Lo slogan che accompagnò la nascita del Piccolo, “Teatro d’Arte per Tutti” indirizza ancora oggi l'attività del teatro che porta in scena spettacoli di qualità indirizzati al pubblico più ampio possibile, affiancando produzioni storiche e opere contemporanee di grandi registi e attori italiani e internazionali, con un occhio di riguardo alla programmazione per i più piccoli e alla tradizione teatrale italiana, come rivela l'ospitalità ogni anno riservata alla Compagnia di marionette Carlo Colla & Figli.

 

Il Piccolo gestisce tre sale: la sede storica, il Piccolo Teatro Grassi, ospitato nello storico Palazzo Carmagnola, oggetto di un recente restauro che ha portato a nuovo splendore il chiostro rinascimentale; lo spazio sperimentale del Teatro Studio Mariangela Melato, edificio dove è ospitata anche la Scuola di Teatro e il Piccolo Teatro Strehler, la sede principale progettata da Marco Zanuso e inaugurata nel gennaio 1998. 

 

La visita guidata al Piccolo Teatro Strehler vi porterà alla scoperta della più recente e più grande tra le sale del Piccolo Teatro in percorso che dalla sala del teatro si svilupperà in ambienti abitualmente non accessibili al pubblico quali la sartoria e l'attrezzeria. Un viaggio dietro le quinte per scoprire segreti, aneddoti e curiosità legati alla storia del teatro italiano e dei suoi più importanti protagonisti, che hanno fatto del Piccolo Teatro un vero e proprio polo culturale, artistico e artigianale, cittadino ed europeo.

 

Ogni visita sarà seguita da un aperitivo presso un locale in prossimità del Piccolo Teatro Strehler e da uno spettacolo della programmazione 2022/2023.

 

N.B.

- La durata complessiva dell'iniziativa varia in base alla durata di ciascun spettacolo per cui rimandiamo ai programmi sotto riportati.

- I posti a sedere riservati a Milanoguida sono situati in platea. I biglietti verranno consegnati la sera stessa dalla guida.

 


Programma della visita di giovedì 30 marzo ore 17.15, martedì 4 aprile ore 17.15 e giovedì 6 aprile ore 17.15

17.15: Visita al teatro Piccolo Strehler

18.30 Aperitivo

19.30: Spettacolo Romeo e Giulietta

Durata: 2 ore e 50 minuti senza intervallo

 

Dettagli spettacolo

Romeo e Giulietta

di William Shakespeare

traduzione Chiara Lagani

progetto e regia Mario Martone

scene Margherita Palli

luci Pasquale Mari

suono Hubert Westkemper

regista assistente Raffaele Di Florio

assistente alla regia Giulia Sangiorgio

con (in ordine alfabetico) Alessandro Bay Rossi, Gabriele Benedetti, Francesco Gheghi, Lucrezia Guidone, Licia Lanera, Anita Serafini e cast in via di definizione

produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Durata: 2 ore e 50 minuti senza intervallo

 

Per la prima volta regista di una produzione del Piccolo, Mario Martone sceglie Romeo e Giulietta, la tragedia degli amanti veronesi che William Shakespeare scrisse tra il 1594 e il 1596 e ambientò nel 1500, nel cuore del Rinascimento italiano. 

Al centro del testo è l’amore, improvviso e intensissimo come può esserlo tra due adolescenti, reso ancora più forte dalle avversità, desideroso solo di abbattere qualunque ostacolo alla propria realizzazione. È la fiaba, con tutti i suoi crismi – i filtri magici, le traversie dei due amanti, l’esilio, gli alleati dei protagonisti e i loro nemici, il matrimonio imposto, i duelli… – ma senza il lieto fine.

Più di quattro secoli dopo, i temi del testo sono prepotentemente al centro del nostro vissuto quotidiano: «Mettiamo in scena un mondo in cui lo scontro domina senza ragione, in cui il senso stesso dell’esistenza sembra essere nello scontro – spiega Martone –. Una pestilenza che rende impossibile l’arrivo di una lettera ma non frena le feste. Un amore che sboccia all’improvviso per sfuggire a tutto questo, innocente com’è, e ribelle. Un amore illuminato solo dalla luce della luna e dell’alba, che ha per testimoni degli uccelli. La natura, immanente, che aspetta un cambiamento che non arriverà mai».

Per la sua versione di questo titolo così popolare, tante sono le rivisitazioni che ha conosciuto in teatro, al cinema, nell’opera e nel balletto, Martone sceglie una compagine di giovani attori cui si affiancano alcuni professionisti della scena.

 


Programma della visita di martedì 16 maggio ore 17.15

17.15: Visita al teatro Piccolo Strehler

18.30 Aperitivo

19.30: Spettacolo Uno sguardo dal ponte

Durata: 90 minuti senza intervallo

 

Dettagli spettacolo

Uno sguardo dal ponte

di Arthur Miller

traduzione Masolino D’Amico

regia Massimo Popolizio

scene Marco Rossi

costumi Gianluca Sbicca

luci Gianni Pollini

suono Alessandro Saviozzi

con Massimo Popolizio, Valentina Sperlì, Michele Nani, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli, Gaja Masciale, Felice Montervino, Marco Maravacchio, Gabriele Brunelli, Marco Parlà

produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Durata: 90 minuti senza intervallo

 

Uno sguardo dal ponte trae origine da un fatto di cronaca dal quale Arthur Miller resta profondamente turbato: una torbida vicenda familiare, ambientata tra gli immigrati di Brooklyn, perfetta ed enigmatica come una manifestazione del fato greco. Ad affascinare il drammaturgo è, per sua stessa ammissione, l’«orrore di una passione che, nonostante sia contraria all’interesse dell’individuo che ne è dominato, nonostante ogni genere di avvertimento ch’egli riceve, e nonostante perfino ch’essa distrugga i suoi principi morali, continua ad aumentare il suo potere su di lui fino a distruggerlo».

«Tutta l’azione è un lungo flash-back – spiega Massimo Popolizio –, Eddie Carbone, il protagonista, entra in scena quando tutto il pubblico già sa che è morto. Per me è una magnifica occasione per mettere in scena un testo che chiaramente assomiglia molto a una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi. Alla luce di tutto il materiale che questo testo ha potuto generare dal 1955 (anno della sua prima rappresentazione) a oggi, cioè film, fotografie, serie televisive credo possa essere interessante e “divertente” una versione teatrale che tenga presente tutti questi “figli”. Una grande storia… raccontata come un film… ma a teatro. Con la recitazione che il teatro richiede, con i ritmi di una serie e con le musiche di un film».