Itinerario: Stendhal a Milano


Stendhal, al secolo Henri Beyle (Grenoble, 23 gennaio 1783 – Parigi, 23 marzo 1842), uno dei più importanti scrittori francesi dell'Ottocento, fu particolarmente legato alla città di Milano, sin da quando, arruolatosi nell'armata del Primo Console Napoleone Bonaparte, nel giugno 1800 fece il suo primo ingresso in città.
A questo primo soggiorno, prolungatosi fino al 1802, durante il quale fu ospite nel Palazzo Borromeo D'Adda e nel Palazzo Bovara, fece seguito un suo ritorno a Milano negli anni della Restaurazione, quando entrò in contatto con il circolo degli intellettuali romantici e conobbe, nel 1818, Metilde Viscontini. Ex moglie del generale polacco Jan Dembowski, la donna destò in Stendhal una fortissima passione destinata a rimanere non corrisposta.
Il suo legame con Milano fu tale che fece apporre sopra la propria tomba presso il cimitero parigino di Montmartre l'epigrafe "Arrigo Beyle/milanese/scrisse/amò/visse".
Seguendo le descrizioni dei diari scritti dallo stesso Stendhal, rievocheremo le forti impressioni in lui suscitate dalle architetture della città, dai suoi suggestivi cortili, dagli spettacoli del Teatro alla Scala e persino da "un certo odore di letame" che le strade milanesi, allora continuamente percorse da cavalli, esalavano.
Ci inoltreremo tra gli antichi quartieri di Porta Nuova e di Porta Orientale, luoghi di affezione di Stendhal, per scoprire una Milano ottocentesca piena di fermenti culturali e politici, una Milano in parte scomparsa ma che rivive nelle pagine di uno dei più grandi scrittori della letteratura mondiale che la amò come un vero milanese.