Visita guidata alla mostra

"l'ultimo Caravaggio. eredi e nuovi maestri" a milano


 

La mostra "L'ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri" alle Gallerie d'Italia di Milano è un grande omaggio a Michelangelo Merisi, l'artista che, da solo, ha stravolto il corso dell'arte italiana.

 

Nato a Milano, dove si forma alla bottega di Simone Peterzano, Caravaggio si trasferisce sul finire del Cinquecento a Roma, città in cui, almeno per i primi tempi, svolge un'arte di mera copiatura per guadagnarsi da vivere.

Nel 1597 avviene la svolta: il talento di Caravaggio viene notato dal cardinale Francesco Maria del Monte, che lo introduce nelle alte sfere della committenza romana, fino a fargli avere, con i dipinti della cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, la prima commissione pubblica, che gli procurerà fortuna e gloria.

 

In breve, Caravaggio diventa una sorta di mito vivente. Artisti di tutta Europa si recano a Roma per vedere l'opera di questo osannato pittore, dal carattere iracondo e spigoloso, che dipinge per vie d'ombra, soggetti scabrosi e insieme innovativi e che sta sconvolgendo l'Italia intera.

 

La mostra "L'ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri" a Milano pone un interessante confronto l'ultimo dipinto di Caravaggio, il Martirio di Sant'Orsola, e i capolavori degli artisti che adottarono il suo stile, i cosiddetti caravaggeschi, da Jusepe de Ribera a Battistello Caracciolo, che seppero non solo aggiornare in chiave originale i modi del Merisi, ma che ebbero anche il merito di esportare la sua fama e il suo modo di dipingere al di fuori dei confini nazionali. Completano il quadro del panorama italiano del primo Seicento le opere degli artisti che guardando a Rubens inaugurarono la stagione del Barocco.