La mostra di Andrea Appiani a Milano racconta la vicenda completa di uno dei maggiori rappresentanti del Neoclassicismo italiano ed esponente di spicco nella Milano del tempo.
L'opera di Andrea Appiani caratterizza infatti molti monumenti di Milano e provincia, in quanto la sua arte, apprezzatissima sia dalla committenza asburgica sia dalla nobiltà meneghina, trovò rapidamente larga applicazione nelle decorazioni raffinate e sontuose di cui la città si stava dotando in quegli anni di prosperità e modernità.
Dopo essersi occupato per qualche anno di scenografia per il Teatro della Scala, nel 1789 riceve dall'arciduca d'Austria Ferdinando la commissione di affrescare la Storia di Amore e Psiche per la Rotonda delle Serre nella Villa Reale di Monza, mentre con la decorazione della cupola di Santa Maria presso San Celso, Appiani entra pubblicamente nell’ambiente artistico milanese.
Nel 1801 a Parigi ha l'occasione di lavorare con il già famoso Jacques-Louis David e nel decennio successivo assume incarichi strettamente legati al regime
napoleonico, sotto il quale otterrà i suoi massimi successi e riconoscimenti. Dopo un importante Grand Tour nel pieno stile del suo tempo, elogiato dalle
maggiori famiglie milanesi e anche dalla penna di Stendhal, terminerà la propria carriera con imprese
straordinarie come il Parnaso della Villa Reale di Milano, oggi Galleria d'arte Moderna di
Milano, che farà da perfetta e coerente cornice alla mostra di Andrea Appiani a Milano rendendo omaggio a un grandissimo artista milanese.