Fin dall'Ottocento Milano si è distinta come città all'avanguardia nell'ambito della scultura grazie ai numerosi monumenti dedicati ai protagonisti del Risorgimento e ai due grandi e importantissimi cantieri del Duomo di Milano e del Cimitero Monumentale. La città ha mantenuto tale ruolo anche nel Novecento, quando le piazze della città si sono arricchite di monumenti dei principali esponenti dall'arte scultorea, da Wildt a Fontana, fino ad Arnaldo Pomodoro.
Ancora oggi Milano offre testimonianza di questa sua vocazione in un vero e proprio quartiere della scultura, a cui è dedicato il nostro itinerario. Partiremo dal Cimitero Monumentale dove, oltre a raccontare alcune tombe “storiche” osserveremo monumenti meno conosciuti, opera di artisti viventi.
Passeremo davanti alla cinquecentesca Villa Simonetta, villa patrizia rinascimentale edificata dal Consigliere di Ludovico il Moro che, tra passaggi di proprietà fu dimora del governatore di Milano Ferrante I Gonzaga, della famiglia Simonetta fino a divenire sede dei libertini della “compagnia della teppa” e infine fabbrica. Di qui raggiungeremo un affascinante cortile di via Mac Mahon, un piccolo borgo di costruzioni di mattoni immerso nel verde, nascosto tra le maglie del traffico di Milano: un tempo un mulino, pertinenza agricola di villa Simonetta, divenne in seguito “il cortile degli scultori” che lavoravano per il Cimitero Monumentale.
Qui avremo l'eccezionale occasione di visitare l’unico studio di scultura ancora rimasto, quello di Mauro Baldessari, autore di una delle tombe incontrate al Cimitero Monumentale e delle sculture di Don Gnocchi e di Luigi Biraghi presso il Duomo di Milano. Sarà lui a rivelarci i segreti di quest'arte, affascinante faticosa e complessa, raccontandoci come nasce una scultura.