SANTUARIO Della beata vergine

dei MIRACOLI DI SARONNO


 

Il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno ha radici che affondano nella leggendaria guarigione di Pedretto, un giovane cittadino che per intercessione della Madonna riacquistò l'uso delle gambe, compromesso da una grave malattia. Da allora, le offerte e le donazioni giunte alla piccola chiesa, subito sorta sul luogo della miracolosa guarigione come ex voto alla Vergine, portarono alla creazione di uno dei più monumentali Santuari della Lombardia, meta di continui pellegrinaggi e luogo caro alla devozione popolare, cui San Carlo Borromeo fu particolarmente affezionato.

 

L'attuale aspetto della chiesa si deve alla successione di numerosi interventi architettonici ed artistici che a partire dalla fine del XV secolo videro coinvolti i principali protagonisti della scena milanese e lombarda: Giovanni Antonio Amadeo, Cristoforo Lombardo, Vincenzo Seregni, Pellegrino Tibaldi si alternarono nel cantiere dell'edificio per decenni. Il risultato è la monumentale chiesa che al suo interno oggi accoglie fondamentali testimonianze della pittura lombarda del XVI secolo.

 

Sono di Bernardino Luini, il maestro lombardo attivo a San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, gli affreschi che interessano tutte le pareti della zona più antica del Santuario, illustrando veri episodi della vita della Vergine e di Cristo. Ancora più celebre è il Concerto degli Angeli che Gaudenzio Ferrari realizzò nella cupola dell'edificio con un rutilante movimento di cori angelici intorno alla figura di Dio Padre, che strabiliò i contemporanei per la sua ricchezza cromatica e caratterizzazione delle centinaia di personaggi raffigurati, e ancora oggi lascia i visitatori a bocca aperta. Il corpo longitudinale della chiesa risulta invece di gusto barocco, con una complessa decorazione a stucco ricca di simbologie. Completa la visita del Santuario il chiostro annesso, che conserva ancora tracce dell'antica decorazione ad affresco luinesca.