CONNESSIONI CULTURALI

ARTEMISIA GENTILESCHI

Connessioni Culturali: Artemisia Gentileschi

 

L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato ad Artemisia Gentileschi (1593-1654) intende ripercorrere la vita e la carriera di una grandissima figura nel panorama artistico europeo del Seicento.

 

Figlia del pittore Orazio Gentileschi, attivo a Roma, Artemisia mosse i primi passi nell’arte fin dalla più giovane età, sotto l’attenta supervisione del padre che la introdusse ai segreti della pittura e alle novità stilistiche allora in voga, come ad esempio la pittura di Caravaggio

 

All’epoca la pittura era vista come una prerogativa maschile, ma anche grazie all’incoraggiamento paterno Artemisia decise di intraprendere questa strada che da subito si mostrò in salita, quando nel 1611 l’artista Agostino Tassi violentò la giovane artista. L’accaduto, oltre ad avere un profondo impatto sull’arte di Artemisia, diede vita a una vicenda processuale lunga e dolorosa, che risultò nella condanna del Tassi.

 

Fu con il trasferimento a Firenze di Artemisia nel 1612 che la sua carriera poté finalmente decollare, venendo persino ammessa nella prestigiosa Accademia del Disegno di Firenze nel 1616, prima donna a godere di tale onore. Spostatasi successivamente a Roma, Venezia, Napoli e persino Londra, Artemisia seppe intrecciare rapporti preziosi con importanti committenti d’arte dell’epoca, realizzando per loro opere intrise di sentimento, inquietudine e preziosi effetti luministici.

 

La Connessione Culturale dedicata ad Artemisia Gentileschi ci permetterà di scoprire (o ri-scoprire) una grande pittrice del Seicento, la cui rivalutazione è avvenuta solo tardivamente grazie al critico d’arte Roberto Longhi che nel 1916 la descrisse come “l'unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità”

 

Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.