Milano, Palazzo Reale

3 febbraio 2016 - 5 giugno 2016

 

IL SIMBOLISMO

 

Il Simbolismo è un movimento artistico nato nei decenni finali dell'Ottocento, in contrapposizione al realismo, di cui rifiutò la rappresentazione del mondo oggettivo a favore di un'indagine che penetrasse al di là delle apparenze del reale. Nasce così un'arte poetica, visionaria, le cui immagini, che fanno spesso ricorso al sogno, al mito, all'immaginazione, alla metafora, nascondono dietro a quello immediato e apparente un significato ulteriore e spesso misterioso. Il messaggio dell'opera è affidato al simbolo, ossia un'immagine che veicola attraverso una forma dei contenuti ideali. Sulla scia della ricerca di poeti francesi come Baudelaire, Mallarmè, Verlaine, Rimbaud, il Simbolismo si afferma come movimento artistico nell'intera Europa.

 


I FIORI DEL MALE

 

Tra i testi chiave della poetica simbolista, ricopre un ruolo fondamentale il Manifesto  del simbolismo letterario che Jean Moréas pubblicò nel settembre 1886 sul supplemento del "Figaro", teorizzando una poesia in grado di rivestire l'idea di una forma sensibile. Nel suo manifesto Moréas individua in Charles Baudelaire il vero precursore del movimento, per aver riconosciuto le potenzialità del simbolo e per aver scoperto nella lirica Correspondances, inserita nella celebre raccolta del 1857, I fiori del male, i rapporti tra suoni, colori e odori, alludendo ai legami tra visibile e invisibile. La raccolta, che alla sua uscita fu accusata di oltraggio alla morale pubblica e religiosa, propone temi quali la morte e l'amore, poi affrontati dagli artisti simbolisti.

 


IL SIMBOLISMO IN EUROPA

 

Il movimento simbolista interessò tutta l'Europa raggiungendo aree marginali come i paesi baltici, scandinavi, est europei, imponendo temi e suggerendo immagini che risentono dell'influenza delle precedenti e coeve ricerche filosofiche e scientifiche, da Schopenhauer a Freud. In Inghilterra il Simbolismo si pone sulla scia dei pittori preraffaelliti, mentre con Beardsley apre all'Art Nouveau. Nei paesi germanici viene a coincidere con le esperienze delle Secessioni di Monaco, Berlino e Vienna, trovando un apice nell'opera di Klimt. In Norvegia spicca la figura di Munch. In Francia, ai seguaci dei precursori Moreau, Redon e Puvis de Chavannes, interpreti di sentimenti di solitudine e angoscia, si contrappongono i riformatori della scuola di Pont-Aven, come Gauguin, Bernard, Sérusier e il gruppo dei Nabis. In Olanda e Belgio emergono figure originalissime come quelle di Toorop, Khnopff e Rops. In Italia il simbolismo trova una delle più interessanti declinazioni nel linguaggio divisionista di Previati, Pellizza da Volpedo e Segantini e nella pittura di derivazione letteraria di Sartorio.

 


IL SIMBOLISMO IN ITALIA

 

Il primo sorgere di una poetica simbolista in Italia si lega da un lato all'opera estetizzante e decadente di D'Annunzio, dall'altro allo studio di Baudelaire, Hoffmann e Poe da parte dei poeti della Scapigliatura milanese. Su queste basi si afferma un'arte che si propone di trattare temi ideali e universali, trovando nella tecnica divisionista il veicolo più adatto a tale scopo. Particolare fortuna ha il tema della maternità, al centro della Maternità di Previati del 1891 delle Due madri e de L'angelo della vita di Segantini. Pellizza da Volpedo partecipa all'esperienza simbolista facendo del proprio Quarto Stato un manifesto del contesto sociale e politico della propria epoca e elevando, in Sole, un fatto quotidiano a simbolo della rigenerazione dell'esistenza.

 


LA MOSTRA: SIMBOLISMO A MILANO

 

La mostra "Simbolismo. Dalla Belle Époque alla Grande Guerra" presso Palazzo Reale a Milano intende presentare il movimento letterario e artistico del Simbolismo nelle varie declinazioni in cui si è affermato nei diversi contesti europei. La mostra, che può vantare opere di grandissimo valore frutto di prestiti internazionali, mette in risalto i temi universali affrontati dai pittori di questa tendenza, come la morte, l'amore, il peccato, in un percorso che riesce a catturare lo spettatore spingendolo alla riflessione sui grandi valori che guidarono la svolta culturale, sociale, artistica e filosofica avvenuta tra Otto e Novecento e che ancora oggi condizionano l'uomo contemporaneo. 


 

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