CONNESSIONI CULTURALI

gioacchino rossini

Connessioni Culturali: Gioacchino Rossini

 

Dopo gli incontri dedicati a Verdi e Puccini, l'appuntamento virtuale dedicato a Gioachino Rossini prosegue l'incursione delle Connessioni Culturali nella storia della musica offrendo un’occasione per celebrare la grandezza immortale di uno dei massimi e più celebri compositori della storia della musica, autore di opere famosissime come “Il barbiere di Siviglia”, “L’italiana in Algeri”, “La gazza ladra”, “La Cenerentola” e “Guglielmo Tell”.

 

Più importante compositore italiano della prima metà del XIX secolo, fu soprannominato il “Mozart italiano” per la sua precocità (prima opera scritta a 14 anni) e la velocità di composizione. Nato il 29 febbraio 1792 da una famiglia di modesta condizione, Rossini, detto il Cigno di Pesaro, impresse al melodramma uno stile unico che fece epoca.

 

Gli anni della giovinezza trascorsero tra Ravenna, Ferrara, Lugo e Bologna. Proprio qui iniziò lo studio del canto, del pianoforte e della spinetta, oltre ad iscriversi al liceo musicale dove si appassionò ad Haydn, Mozart, Palestrina e Cimarosa. Il suo esordio ufficiale avvenne nel 1810 a  Venezia con “La cambiale di matrimonio”, ma nei 20 anni successivi compose una quarantina di opere, di cui alcuni furono straordinari successi, come “La gazza ladra”, “L’italiana in Algeri” e “Semiramide”, la sua ultima opera composta per un teatro italiano.

 

Dopo la sua rappresentazione, Rossini si trasferì a Parigi dove la sua carriera continuò con grandi trionfi per alcuni anni, finché nel 1829 dopo la messa in scena del Guglielmo Tell a l’Opera di Parigi, abbandonò definitivamente le scene. In questa fase Rossini entrò in una crisi personale, creativa ed artistica. Si ritirò a vita privata, ma continuò fino all’ultimo a comporre musica. 

 

Uomo caratterialmente complesso e contradditorio, spesso preda di profonde crisi depressive, era capace però di alternare momenti di grande allegria; appariva allo stesso tempo anche gioviale, amante delle gioie della vita, della buona tavola e delle donne. Proprio la sua passione per la cucina diventerà leggendaria: adorava prodotti di alta qualità come il gorgonzola o il panettone, ed era intimo amico di  Antonin Carême, uno dei più famosi chef dell’epoca. Numerose sono le ricette che restano a memoria del suo amore per la cucina. 

 

Rossini morì il 13 novembre 1868 e fu sepolto nel cimitero parigino di Père Lachaise per essere poi traslato nella basilica di Santa Croce a Firenze nel 1887. Del suo genio, incredibile, resta resta lo stile musicale, caratterizzato da un’estrema brillantezza ritmica e la sua tipica frenesia, il celebre “crescendo rossiniano”

 

Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico