CONNESSIONI CULTURALI

l'incanto di selinunte

Connessioni Culturali: Selinunte

 

L'appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato a Selinunte, antica città siceliota, sarà un’occasione per conoscere e ammirare il parco archeologico più grande d’Europa e uno tra i più estesi e straordinari del Mediterraneo.

 

Selinunte, la più occidentale delle colonie greche di Sicilia, fu fondata in territorio "straniero", in quella parte dell’isola controllata dai Cartaginesi sul mare, da Mazara a Palermo, e dalla popolazione indigena degli Elimi nell'entroterra, la cui capitale era Segesta. Furono i coloni greci di Megara Iblea, fondata alla fine dell'VIII secolo a.C. sulla costa orientale, ad inviare una spedizione guidata da Pammilo nell'ovest dell'isola nell'anno 628 a.C. E così sorse Selinunte, la città del "sedano selvatico", su un altopiano tra le valli fertili dei fiumi Selino ed Hypsas (oggi Modione e Belice), a controllo del mare e della campagna. La città prosperò rapidamente e durante il VI e il V secolo a.C. eresse sull'acropoli e sulle colline vicine imponenti edifici templari, la cui decorazione scolpita raccontava le storie degli dei e degli eroi dei Greci. Ma la conflittualità permanente con Segesta e i Cartaginesi ne decretò ben presto la tragica fine: nel 409 a.C. Selinunte fu rasa al suolo e in epoca romana era già abbandonata e disabitata.

 

Di quei due secoli di splendore restano oggi, muti e superbi testimoni, gli antichi templi, in parte solo rovine in mezzo ai resti dell'antica città. Sembra davvero che gli dei dell'Olimpo abitino ancora l'antica acropoli, mentre le divinità della terra, della fertilità e della vita dopo la morte avevano santuari propri, più appartati, fuori dal perimetro urbano.

 

Grazie alla Connessione Culturale dedicata a Selinunte potremo anche ricollocare idealmente, al loro posto sui templi, le sculture trasferite nel Museo nazionale Archeologico di Palermo, un eccezionale ciclo di metope, scolpite a rilievo, che racconta agli stranieri di allora e di oggi la bellezza e la potenza degli dei ellenici. Una testimonianza unica dell’incredibile fioritura artistica di Selinunte e dei Greci dell'ovest. 

Tuttora l’indiscusso fascino di Selinunte attrae numerosi visitatori provenienti da tutto il mondo, oltre a studiosi e archeologi, che attraverso i ruderi dei templi dell’Acropoli e agli altri resti presenti, sparsi nei 270 ettari del Parco, possono rivivere i fasti del periodo di massimo splendore della città, tra il VI e il V secolo a.C.  

 

Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.