CONNESSIONI CULTURALI

I ROMANI E LE ALPI

Connessioni Culturali: I Romani e le Alpi

 

L'appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato al rapporto tra gli antichi Romani e le Alpi sarà un’occasione per poter approfondire e comprendere meglio come quei luoghi e i loro popoli venivano percepiti all’interno dell’Impero e quale funzione avessero città fondate, a poca distanza dalle montagne, come Aosta, Susa, Torino, Bene Vagienna.

 

Gli antichi romani, infatti, diversamente da noi, non erano per nulla attratti dalla bellezza dei paesaggi alpini, non subivano il fascino delle alte cime e delle vette da conquistare. Il loro spirito pragmatico e concreto qualificava sostanzialmente come inutili tutti quei territori che non erano utilizzabili a beneficio della comunità, quindi le montagne, considerate improduttive, erano escluse dal loro interesse, che arrivava fin dove si poteva coltivare la terra o almeno raccogliere la legna o estrarre minerali. 

 

Dal punto di vista di Roma, insomma, le Alpi erano principalmente una barriera interna all'Impero, lontana e inospitale, un ostacolo fisico ed umano da superare e domare. Può stupire, in effetti, che ad impero già formato e consolidato, con province già costituite attorno a tutto il Mediterraneo ed in gran parte d'Europa, negli anni di Augusto (alla fine del I secolo a.C.), le Alpi fossero ancora terra straniera, per lo più popolata da gruppi ostili e pericolosi.

 

Proprio ad Augusto si deve il merito della "pacificazione" (spesso imposta con la forza) di tutti i popoli alpini, dai Liguri ai Cozi ai Salassi. E principalmente a lui è legato lo sviluppo o addirittura la fondazione delle città ai piedi delle Alpi, come Augusta Praetoria Salassorum/Aosta, Augusta Taurinorum/Torino, Augusta Bagiennorum/Benevagienna, Segusium/Susa, esempli mirabili di programmazione urbanistica e architettonica “a tavolino”.

 

Per chi allora viaggiava da Roma verso le province transalpine, queste città rappresentavano l'ultima oasi di civiltà prima di affrontare le difficoltà del cammino montano, mentre per chi, al contrario, arrivava nella direzione opposta, queste città costituivano l'approdo sicuro e confortevole, il ritorno alla civiltà, alle attività urbane, ai servizi, con i loro teatri, le terme, le piazze forensi dotate di ogni genere di bottega e taverne, oltre alle strade lastricate, i templi marmorei e le rassicuranti immagini imperiali scolpite in forma di statua.

 

Dunque queste città rappresentavano, insieme alla creazione di una provincia, la possibilità di assicurare all’egemonia di Roma i principali passi alpini e avere il controllo delle strade e garantire così la libera circolazione di uomini e merci in un territorio a lungo considerato estremo e insicuro.

  

Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.