CONNESSIONI CULTURALI

Renzo piano: i progetti internazionali

Connessioni Culturali: Renzo Piano progetti internazionali

 

L'appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato ai progetti internazionali di Renzo Piano sarà un’occasione per affrontare in maniera approfondita e dettagliata la prolifica carriera di uno degli architetti più influenti e celebrati del XX e XXI secolo, con un occhio di riguardo verso i progetti realizzati al di fuori dell'Italia.

 

Da sempre la carriera di Renzo Piano ha avuto una dimensione internazionale, sin da quando tra il 1965 e il 1970 completa la sua formazione tra gli Stati Uniti e l'Inghilterra. A Londra insegna per due anni presso l'Architectural Association School of Architecture dove conosce Richard Rogers con cui inizierà una proficua collaborazione che li porterà alla vittoria, nel 1971, del concorso internazionale per la realizzazione del Centro Georges Pompidou. Da allora Renzo Piano è stato impegnato in varie parti del mondo facendo della sperimentazione dei materiali e delle tipologie strutturali uno dei pilastri della sua attività.

 

Proprio questo aspetto è innegabile nel progetto del Kansai International Airport, il primo aeroporto realizzato in mare aperto, costruito tra il 1991 e il 1994, su un’isola artificiale. Caratteristica fondamentale di questo progetto è proprio l’uso di tipologie di materiali differenti per limitare la trasmissione di scosse sismiche, dovute ai numerosi terremoti che si verificano in territorio giapponese, così come di altri fenomeni naturali come i tifoni.

 

Altro elemento ricorrente sarà l’importanza del concetto di sostenibilità architettonica. Ne è un esempio il Centre Culturel Jean-Marie Tjibaou, dedicato alla cultura Kanak della Nuova Caledonia. Concepito a fine anni ’90 come simbolo di riconciliazione tra il popolo della Nuova Caledonia e la Francia, aveva la funzione di promuovere la cultura indigena del popolo Kanak. Per questo motivo Piano, per i dieci padiglioni a pianta circolare, si è ispirato all’architettura tradizionale locale, in particolare alla capanna conica, cuore dei villaggi indigeni. Grande risalto è dato anche al concetto di sostenibilità, grazie a un sistema di lamelle mobili che regola il flusso d’aria in base alla velocità del vento. Nel progetto della sede del New York Times (2004-2007), invece, l’edificio, una struttura in acciaio e pareti esterne in vetro, viene avvolto da una rete di ceramica che funge da strato isolante e cattura la luce del sole, donando sfumature diverse alla superficie del palazzo. 

 

Tra gli altri progetti degli anni Duemila vanno menzionati il Centro Paul Klee, dalla sinuosa sagoma esterna integrata armoniosamente nel contesto naturale circostante, il London Bridge Tower, universalmente conosciuto come The Shard, oggigiorno il più alto edificio di Londra con la sua caratteristica forma a piramide, e il  Whitney Museum of America Art a New York, terminato nel 2015, con la creazione di un palazzo dai volumi a sbalzo, in stretto rapporto con il carattere ex industriale del Meatpacking District ed in posizione strategica, con vista sull’ Hudson.

 

L'incontro virtuale dedicato ai progetti internazionali di Renzo Piano integra e completa la Connessione Culturale dedicata ai progetti italiani di Renzo Piano facendoci compiere un viaggio intorno al mondo per comprendere i caratteri di avanguardia e sostenibilità che hanno reso l'opera dell'architetto italiano una delle più apprezzate nel panorama contemporaneo.

 

Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.