CONNESSIONI CULTURALI

il design in italia

Connessioni Culturali Design Italia

 

La visita guidata virtuale dedicata al design in Italia ripercorre le principali tappe di quel binomio fra arte e industria che ha dato vita ad alcuni tra i capolavori italiani più noti nel mondo.

 

A partire dal dopoguerra, Milano si affaccia sul panorama industriale internazionale con prodotti destinati a diventare delle vere e proprie icone del Made in Italy, come la Vespa e la Lambretta, la cui ideazione fu fortemente legata alla necessità di spostarsi agevolmente e rapidamente, su due ruote, sulle strade dissestate di una nazione appena colpita dai feroci bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma non rinunciò a quel piacere per il bello e a quell'attenzione al dettaglio tipici della cultura italiana.

 

Il sogno di abbinare funzionalità ed estetica, già così evidente nell'architettura degli anni Trenta, porterà l'industria italiana a produrre oggetti realizzati in serie ma sempre con una cura da opera d'arte, a fare del design un tratto distintivo dell'italianità, le cui caratteristiche si espressero negli ambiti più disparati, dalle auto, agli elettrodomestici, agli arredi.

 

Durante la nostra Connessione Culturale analizzeremo alcuni emblemi della raffinata e spesso sottovalutata arte del desisn, dalla Lettera 22 usata da Montanelli alla macchina da cucire Mirella di Nizzoli, fino alla radio Brionvega di Zanuso. E ancora, icone di semplicità come la lampada Falkland di Munari, progettata con una calza da donna, o la Superleggera di Gio Ponti, senza dimenticare esperimenti di modernità come le lampade di Castiglioni, realizzate con l’innovativa resina cocoon. Arriveremo alla grande svolta dell'avvento della plastica, destinata a rivoluzionare gli oggetti d'uso quotidiano e che, presentata in TV da un entusiasta Gino Bramieri, fu alla base del nuovo design di Magistretti, De Pas, Pesce e D’Urbino, con le sedie gonfiabili emblema di un’epoca, Joe Colombo, Mario Bellini, fino ai più moderni Fabio Novembre o Jacopo Foggini, passando per l’Anti-design di Mendini.

 

Il tour virtuale sarà un'occasione per compiere un viaggio nel Novecento, un viaggio tra idee, materiali, modernità, bellezza e creatività, sempre in quel delicato e frizzante limbo tra arte e industria.

 

Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.