L'appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato al genio di Giorgio de Chirico sarà un interessante excursus sulla prolifica produzione artistica di uno dei più importanti pittori italiani, nonchè uno dei grandi maestri del ‘900.
Nacque a Volo, in Grecia, il 10 luglio del 1888 da genitori italiani appartenti all’alta nobiltà: il padre, figlio di un barone siciliano, fu ingegnere ferroviario, mentre la madre era una baronessa di origine genovese. La sua infanzia trascorse in Grecia, qui avvenne la prima parte della sua formazione, con il breve periodo al Liceo Leonino di Atene, l’istruzione impartita in casa con maestri privati, lo studio dell' italiano, del tedesco, del francese e della musica e l’iscrizione nel 1900 al Politecnico per lo studio della pittura. Sempre ad Atene nacque anche il fratello Andrea Alberto, che assumerà poi lo pseudonimo di Alberto Savinio, altrettanto noto per la sua attività di pittore, scrittore e musicista,con cui de Chirico intrattenne un rapporto strettissimo, intimo e profondo.
Insieme a lui e alla madre, si trasferì, alla morte del padre, in Italia, passando per Milano per poi stabilirsi a Firenze. Nel 1907 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Monaco dove entrò in contatto con l’arte di Arnold Böcklin e di Max Klinger, ma fu il periodo trascorso a Parigi, dal 1911 al 1915, a divenire uno dei momenti più fecondi della sua carriera artistica grazie all’incontro fondamentale con Guillaume Apollinaire, poeta, scrittore, critico d’arte, intellettuale essenziale per lo sviluppo dell’arte europea moderna.
Apparvero all’epoca le prime “Piazze d’italia”, in cui si materializzò tutto quell’immaginario tipico della sua produzione di quella fase, probabilmente la più famosa e apprezzata dal pubblico e dalla critica, che è la “pittura metafisica”. Le visioni di queste piazze sono stranianti, incutono un senso di spaesamento, di mistero, di enigma: tutto è immobile e il tempo appare sospeso in questi spazi vuoti, privi di vita, di movimento, di personaggi, desolati e allo stesso tempo carichi di malinconia e inquietudine. Si tratta di un mondo enigmatico e misterioso che solo il vero artista riesce a decifrare e a svelare, guidando lo spettatore alla scoperta della verità, all’essenza intima della realtà. La “pittura metafisica”, seppur considerata il suo lascito più importante, rappresenta però solo una fase (1912-1920) nella lunga carriera di Giorgio de Chirico, mentre la sua produzione successiva per molto tempo è stata dimenticata o ritenuta non all’altezza dei risultati precedenti.
Durante la Connessione Culturale dedicata a Giorgio de Chirico andremo alla scoperta di un artista poliedrico e versatile, notevole scrittore, oltre che incisore e scenografo, un pittore dalla fertile creatività, estraneo a mode e correnti, ma concentrato in una perenne ricerca e intento a perseguire un sua personale visione dell’arte.
Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.