Porte e sestieri di Milano Porta Orientale


La visita guidata al sestiere di Porta Orientale è una passeggiata in uno dei sestieri più eleganti e ricco di memorie architettoniche e letterarie della città. 

Il nome del sestiere di Porta Orientale, il cui ingresso medievale fino all'inizio dell'Ottocento sorgeva tra le attuali via Senato e via San Damiano, trae le sue origini toponomastiche da una deformazione linguistica del nome della Porta Argentea di epoca romana, situata in età repubblicana appena dietro al Duomo e poi spostata in piazza san Babila. E' proprio questa piazza che funge da raccordo tra l'antica Corsia dei Servi, oggi corso Vittorio Emanuele, e il vecchio Corso di porta Orientale, poi ribattezzato in epoca risorgimentale Corso Venezia.

 

Il primo tratto di questo percorso, vegliato da famoso Scior Carrera, abbina la magnificenza neoclassica della chiesa di San Carlo al Corso al decorativismo liberty di quanto rimane dell'Hotel del corso e del Teatro Trianon, fondendosi con la moderna risistemazione di Piazzetta Liberty con la sua grandiosa fontana e con il riassetto di Piazza San Babila avvenuto negli anni Novanta. Superata la piazza, si incontra Casa Fontana-Silvestri uno dei più begli esempi di Rinascimento lombardo e poco dopo la Casa Rossa, dove nacque il Futurismo.

 

Non lontano un'imponente portale con cariatidi segna l'ingresso dell'ex Seminario Arcivescovile nascondendo un grandioso cortile simile a quelli che si aprono dietro le eleganti facciate dei palazzi del corso, da Palazzo Serbelloni fino a Palazzo Rocca Saporiti per poi entrare negli storici Giardini Pubblici, con la loro affascinante storia e i loro grandi monumenti, dal Museo di Storia Naturale a Palazzo Dugnani, dall'ex zoo di Milano fino al Planetario, progettato da Piero Portaluppi e realizzato  insieme agli astronomi dell'Osservatorio di Brera per volere di Ulrico Hoepli, che lo donò alla città di Milano.

 

Tra fasto, eleganza, quiete e modernità la visita guidata al sestiere di Porta Orientale vi porterà alla scoperta di una zona dalle mille sorprese, dove i grandi monumenti si intrecciano con le memorie letterarie dei tanti autori che lo abitarono e che narrato anche da Alessandro Manzoni, fonde la sua anima con altri luoghi magici della città, come il Quadrilatero del silenzio.