"256 secondi, piovono bombe"

SPETTACOLO TEATRALE AL RIFUGIO ANTIAEREO N. 87


 

"256 secondi, piovono bombe" è un  racconto grottesco  fatto di “spezzoni” come quelli incendiari che distrussero Dresda, Tokio, Milano o, oggi Aleppo, Mosul; un racconto fatto di “frammenti” come quelli dei resti di Hiroshima; un racconto fatto di “schegge” come quelle delle mine aeree che distrussero Londra, Amburgo; una narrazione poetica tratta dai brandelli della memoria dei protagonisti.

 

"...l'unico rifugio antiaereo efficace è la pace"

 

Dall’inizio del secolo scorso, dopo l’invenzione dell’aereo, gli uomini hanno ideato sistemi sempre più sofisticati per effettuare offensive di bombardamento sulle città. Interi territori urbani con le loro popolazioni di civili da oltre un secolo, sono considerati come bersagli per attacchi con esplosivi ad alto potenziale, con bombe incendiarie, bombe dirompenti, ritardanti, bombe atomiche, fino ad arrivare alle bombe umane di oggi. Una vera ecatombe non solo di vite umane, ma di ogni cosa bella. La guerra, con la sua imbecille cecità, ha fatto cadere uomini, case, città; ha polverizzato archivi, biblioteche, musei; infranto sogni, illusioni e speranze.

 

256 secondi era il tempo medio che impiegava un ordigno d’aereo della seconda guerra mondiale dal momento dell'allarme alla deflagrazione. Sono stati, per donne, anziani, bambini, uomini innocenti di ogni parte del mondo, gli ultimi 256 secondi di vita. Sono stati anche gli ultimi secondi di molti progetti, di sogni, di idee culturali, di monumenti, di opere d'arte e di storia... La follia umana arriva a distruggere in pochi secondi quello che il genio umano è riuscito a costruire in secoli.