CONNESSIONI CULTURALI

georges de la tour

 

Connessioni culturali: de La Tour

 

L'appuntamento delle Connessioni Culturali dedicata all’affascinante figura di Georges de La Tour sarà un’occasione per indagare le ragioni che rendono questo artista un vero e proprio maestro, un gigante della storia dell’arte e della pittura seicentesca e non solo.

 

Nato a Vic-sur-Seille nella Lorena francofona il 10 marzo 1593, secondo di sette figli, appartenente ad una famiglia umile di fornai, della sua formazione abbiamo ben poche notizie; forse fece parte della bottega del maestro francese Jacques Bellange che lavorò a Nancy dal 1602 al 1616. Di certo sappiamo che fin dai suoi esordi si distinse per un’adesione raffinata alla natura e una cura particolare per i dettagli della vita quotidiana, divenendo uno dei protagonisti assoluti del Naturalismo seicentesco.

 

Sebbene sia ancora incerto il suo possibile viaggio in Italia e la conoscenza diretta delle opere di Caravaggio, è senza alcun dubbio evidente l’influsso che ebbero i lavori dei Caravaggisti olandesi di Utrecht sul giovane pittore, il quale impreziosì la sua arte di giochi di luce tanto da essere considerato dalla critica uno dei più originali prosecutori della scuola caravaggesca. È in ogni caso evidente un forte legame con il maestro Italiano, fonte di inesauribile ispirazione sia per il taglio “teatrale” dei suoi dipinti sia in particolare per la scelta dei soggetti come la scena in taverna, la buona ventura, o la presenza di zingari, mendicanti e straccioni.

 

Nel 1617 si sposa con Diane Le Nerf e, dopo pochi anni, si trasferisce e apre il suo studio nella città natale della moglie, Lunèville, centro strategico fra la Borgogna, Metz e Nancy, e residenza preferita del duca di Lorena Enrico II e della sua corte che si appassionano ai lavori del pittore. Nel 1638 la città venne però distrutta da un incendio nel quale andarono perdute molte opere di La Tour, presenti nelle chiese e nei conventi, oltre a quelli della sua bottega, costringendolo a trasferirsi con i dieci figli a Parigi, e diventando nel 1639, "pittore ordinario del Re". Dunque, sebbene la sua biografia sia piuttosto lacunosa e la sua riscoperta come artista sia avvenuta tardivamente, bisogna ricordare che le sue opere più celebri  sono quelle della maturità, i suoi notturni a lume di candela, il genere più noto dell’artista

 

Durante la Connessione Culturale dedicata a Georges de La Tour ripercorreremo le tappe salienti della sua carriera soffermandoci ad ammirare gli esiti più alti della sua pittura, in cui, grazie a una capacità tecnica ed espressiva impressionante, fa sfoggio della sua eccezionale abilità nel rappresentare la luce, gli effetti luminosi che una candela può generare all’interno di ambienti bui, sottolineando la volumetria dei corpi, degli abiti e contemporaneamente dando ai soggetti rappresentati una drammatica intensità.

 

Al termine dell'incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest'esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.